top of page

Perdaxius

 

Il paese sorge nel cuore del bacino carbonifero del Sulcis. Il suo toponimo significa "pietroso", aggettivo che riflette l'abbondanza di materiali litici nel territorio di Perdaxius.

I terreni fertili e l'abbondanza di giacimenti minerari hanno fatto sì che vi si stanziassero insediamenti umani fin dai tempi più remoti.

 

L'abitato, fondato dopo l'XI secolo dai Francescani, dopo un periodo di appartenenza al Giudicato di Cagliari e di infeudazione a Pisa, passò sotto gli Aragonesi. A partire dalla seconda metà del XV secolo, precedentemente abbandonato per sfuggire ad attacchi esterni, fu ripopolato e riorganizzato.

Oggi si articola in una rete di strade che gravitano intorno alla chiesa parrocchiale, vicino al corso d'acqua chiamato rio Perdaxius, nel cuore della zona mineraria del Sulcis.

 

Perdaxius è avvolto da un territorio ricco di piombo argentifero. Vi si trovano i nuraghi di Monte S'Orcu e Camboni.

Sempre di età nuragica le tracce di sepolture in cavità naturali nella località di Su Moinu de Perdaxius.

 

Le testimonianze artistiche più rilevanti sono due chiese romaniche costruite in cantoni di bruna pietra vulcanica: San Giacomo, nell'abitato, e San Leonardo, ubicata ai margini della città tra ulivi secolari. La prima presenta una facciata molto semplice con campanile a vela e aula con copertura a capriata; la seconda, che ha facciata ricostruita nel 1600, presenta aula ricoperta a botte conclusa da abside semicircolare.

bottom of page